venerdì 20 aprile 2007

Parlamento Pulito

Onorevoli che siedono in Parlamento e sono anche pregiudicati non riesco a mandarlo giù.
Non reputo giusto che ci rappresentino persone che hanno avuto guai con la nostra giustizia.
Per di più stipendiate (bene!) con i nostri soldi. Però abbiamo un Ministro che vuole "pulire il parlamento": Antonio Di Pietro.
Si batte costantemente per far cacciare questi nostri dipendenti dal nostro Parlamento.
Riporto il suo punto di vista.
"Ci siamo! Ieri abbiamo ripresentato al Senato il disegno di legge che stiamo portando avanti da tempo.
Un impegno che avevo preso in campagna elettorale. La proposta dell’Italia dei Valori che impedisce, a chi è condannato con sentenza passata in giudicato, di candidarsi e sedere tra i banchi del Parlamento. Abbiamo penato per trovare altre firme che appoggiassero il documento presentato dai nostri senatori. Alla fine siamo ricorsi all’art. 79 del regolamento interno del Senato. Tale articolo obbliga la presidenza ad accogliere e avviare la discussione del testo entro un mese, se firmato dal 50% più uno dei componenti di un gruppo. adesso è stato assegnato alla prima Commissione Affari Costituzionali del Senato con richiesta di parere della seconda, la Commissione Giustizia. Il provvedimento, tuttavia, non è stato ancora calendarizzato. Questo significa che la strada è tutt’altro che in discesa. Siamo alle prime battute di un provvedimento che non è assolutamente ben visto sia dalle forze di opposizione che da quelle di maggioranza. Come spesso succede, sono molti i parlamentari che ci dicono che abbiamo ragione e che le nostre battaglie sono giuste ma, quando chiediamo loro di darci una mano in Parlamento, si allontanano guardandoci come degli appestati. Tutt’ora nelle aule di Senato e Camera siede una folta rappresentanza di condannati con sentenza definitiva per vari reati, mentre ai cittadini chiediamo il rispetto della legalità e continuiamo a professare che la legge deve essere eguale per tutti.
Si sta discutendo quale legge elettorale approvare per modificare la “porcata” del centrodestra con la quale siamo stati costretti ad andare alle urne alle ultime politiche. L’Italia dei Valori vuole che la norma sulla “non candidabilità” sia inserita nella legge elettorale, a prescindere dal sistema sul quale si troverà un’ intesa, e chiederà che alla votazione finale del nostro disegno di legge la votazione sia palese. Sapremo così, e lo sapranno soprattutto gli italiani, chi ha votato contro e chi a favore di una legge che riteniamo fondamentale per un esempio di moralizzazione che parta dall’alto e di cui il Paese ha urgente bisogno.
La commissione Antimafia ha approvato ieri il codice di autoregolamentazione secondo il quale i partiti si impegnano a non inserire nelle liste candidati che abbiano riportato condanne. Un segnale che va nella giusta direzione. Peccato però che la sottoscrizione di tale codice non sia obbligatoria."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Messaggio n°165 del 18/04/2007

AGONIA TELECOM

“Oggi però non voglio parlare di numeri, ma di altro” ha dichiarato nel suo sermone un certo psicobuffone all’assemblea degli azionisti Telecom tenutasi a Rozzano. Allora li diamo noi i numeri: bilancio 2006 che ha chiuso con un utile netto consolidato pari ad euro 3,01 miliardi, e “indebitamento finanziario” pari ad euro 37,3 miliardi.
Ora, conoscendo la nota taccagneria molto genovese dello psicobuffone avevamo cognizione che quei soldi per comprarsi la Telecom (e accollarsi l’indebitamento) non li avrebbe tirati fuori.
Rimane il segreto di Pulcinella, chi esborserà quei 75.000.000.000.000 (settantacinquemilamiliardi) di vecchie lire per saldare il debito.
Un debito insormontabile per chiunque tranne che per il cittadino italiano troglodita.
Saranno i soliti idioti a dare i propri risparmi bancari a nuovi padroni come avvenuto anche per la precedente privatizzazione.
Come sempre.
Come sta per capitare per Alitalia.
Prodi e Bertinotti hanno dichiarato che bisogna “salvaguardare l’occupazione” nel riassetto di Alitalia. Uno dei motivi, l’esubero di personale, che causa la perdita di un milione di euro giornalieri di SOLDI VOSTRI da parte della compagnia di bandiera-zombie dello stato-zombie.
Prima di entrare nell’auditorium Telecom, incontrando i Cobas dell’azienda, lo psicobuffone ha esternato: «Dovevate venire qui in 80 mila perché se arriva il messicano caccerà 30 mila di voi».
Avete capito che non cambierà nulla pure per la telefonia fissa. Anzi cambierà qualcosa; obbligheranno tutti o quantomeno le aziende a tenere il telefono fisso (e relativi balzelli), anche voi che del telefono fisso importa nulla sicchè per stare “in touch” con la vostra attricetta-troietta del cuore vi basta e avanza un “cellu”.
Pechè state tranquilli che gli americani, i messicani o i marziani del debito Telecom non si faranno carico.
Che consigliare?
Esportate i vostri denari, in qualche confederazione neutrale, prima che ve li bramino tutti. Anche quelli che tenete astutamente acquattati sotto una mattonella scostata in garage. Quelli che vi servono per compiacere gli esotici sfizi della vostra amichetta.

di Domenico Gatti del Canna-Power Team

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